RISULTATI

AURUMFOLIUM:

innovazione del progetto e risultati conseguiti

La tutela della risorsa idrica in ambiente mediterraneo appare quanto mai vitale alla luce della siccità che sta caratterizzando vasti territori del nostro paese. In agricoltura, è quindi necessario valorizzare la coltivazione di specie neglette con ridotte richieste irrigue per la loro crescita. Il progetto AURUMFOLIUM ha avuto come principale obiettivo il trasferimento delle conoscenze scientifiche acquisite dall’Università di Firenze (DAGRI) e dal CNR (IPSP) sulla coltivazione di piante della macchia mediterranea per la produzione di fitoestratti e prodotti nutraceutici a tre aziende agricole toscane, Olive Grove Partners S.r.l. (OGP), Pianporcino e la Società Cooperativa Le Greppe del Giglio.

Le piante di interesse sono state: Cistus x incanus (cisto rosso), Myrtus communis (mirto), Pistacia lentiscus (lentisco) e Arbutus unedo (corbezzolo). Il progetto ha coniugato attività aziendali di coltivazione applicando metodiche di agricoltura sostenibile e sensoristica di precisione con attività di laboratorio per la preparazione di fitoestratti arricchiti in metaboliti secondari con applicazione nutraceutica.

Tutte le specie selezionate risultano particolarmente adatte alla coltivazione con bassi input agronomici, quali i terreni marginali delle zone costiere o insulari toscane. I fitoestratti ottenuti con metodiche di green extraction sono stati utilizzati nel progetto per la funzionalizzazione di prodotti caseari di scarto (siero) e produzione di functional food e proposti come ingredienti per integratori con attività antiossidante. Un altro importante risultato ottenuto nel progetto è stata la realizzazione di un corbezzoleto, in cui è stata individuata la miglior forma di allevamento e tecnica irrigua per massimizzare la resa in frutti, principi attivi accumulati nelle foglie e ottimizzazione della raccolta.

In conclusione, la possibilità di produrre con bassi costi fitoestratti ricchi in polifenoli per applicazioni nutraceutiche e alimentari offre ricadute economiche importanti fornendo alle aziende agricole fonti di reddito alternative a quelle tradizionali e, in alcuni casi, permettendo di recuperare con efficacia i terreni agricoli “marginali”.

Prodotti e Risultati conseguiti

1) Coltivazione di piante di corbezzolo

Le piante coltivate nella forma di allevamento monocaule hanno mostrato maggiori rese rispetto a quelle coltivate nella forma policaule. Inoltre, all’interno di ciascun gruppo di piante, quelle ben irrigate hanno fornito una maggiore resa rispetto a quelle sottoposte a irrigazione deficitaria. La raccolta dei frutti potrebbe essere ottimizzata utilizzando scuotitori alla base del tronco e teli per la raccolta dei frutti da terra, soprattutto per le piante coltivate come monocaule.

 

 2) Effetti dell’irrigazione deficitaria

Le piante di corbezzolo coltivate come policaule non hanno mostrato un compromesso significativo nell’accrescimento rispetto al trattamento di irrigazione deficitaria. Tuttavia, le piante monocaule hanno evidenziato un tasso di crescita inferiore nel trattamento di irrigazione deficitaria rispetto al trattamento ben irrigato.

 

3) Fisiologia delle piante di corbezzolo

Non sono state riscontrate grandi differenze nella fisiologia delle piante di corbezzolo sottoposte ai due trattamenti irrigui. Complessivamente, quinid, il trattamento di irrigazione deficitaria non ha compromesso in modo sostanziale la vitalità delle piante e la loro capacità fotosintetica.

 

4) Caratteristiche dei frutti di corbezzolo

Le piante coltivate come monocaule hanno mostrato una maggiore produttività in termini di resa ad ettaro, sia con irrigazione che con irrigazione deficitaria, rispetto alle piante coltivate come policaule. Tuttavia, i frutti provenienti dalle piante coltivate come policaule sono risultati di maggior pezzatura e peso specifico. Sono state osservate differenze nelle qualità organolettiche dei frutti in base alla forma di allevamento e al regime irriguo applicato

 

5) Foglie di corbezzolo come fonte di arbutina e tempo balsamico per la raccolta

I risultati mostrano che le piante coltivate a irrigazione deficitaria hanno mostrato valori significativamente più alti di arbutina rispetto alle piante ben irrigate. Tra le piante pienamente irrigate, queste hanno mostrato valori più elevati di arbutina durante l’estate e l’autunno rispetto agli altri periodi di campionamento. Il contenuto totale di polifenoli (TPC) ha anche mostrato differenze significative tra i trattamenti irrigui solo nell’ultimo punto di campionamento, con valori più elevati di TPC nelle piante sottoposte ad irrigazione deficitaria.

 

6) Utilizzo delle foglie di cisto come fonte di polifenoli

I risultati confrontano il contenuto di polifenoli nelle foglie di cisto coltivate presso l’azienda OGP e quelle cresciute in ambiente naturale all’Isola del Giglio. Non sono state riscontrate differenze significative tra le stagioni primaverili ed estive per le piante raccolte all’Isola del Giglio, mentre le foglie raccolte presso l’azienda OGP presentavano valori di TPC più elevati in primavera rispetto all’estate. Anche le foglie raccolte in primavera nelle condizioni di coltivazione avevano valori più alti di TPC rispetto a quelle raccolte in campo. Sono state osservate differenze significative nelle diverse classi di composti rilevate negli estratti, a seconda dell’epoca di raccolta e delle condizioni di coltivazione.

 

I nostri risultati indicano un contenuto polifenolico più elevato nelle piante coltivate rispetto a quelle raccolte in condizioni naturali, il che potrebbe essere importante per l’utilizzo di queste piante come fonte di composti bioattivi. Inoltre, i fito-estratti fogliari arricchiti in arbutina delle foglie di corbezzolo possono trovare impiego nel settore nutraceutico, sostituendo l’uso di arbutina sintetica nell’industria cosmetica. Allo stesso modo, i fito-estratti di cisto possono essere utilizzati come integratori e additivi alimentari, mentre le foglie di mirto possono avere proprietà curative per disturbi della pelle e infezioni, nonché essere utilizzate per la produzione di functional foods.

La Relazione Finale del progetto Aurumfolium

Tutti i dati relativi ai RISULTATI perseguiti dal progetto Aurumfolium sono consultabili all’interno della RELAZIONE FINALE  

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