OLIVO
Olea Europaea
Denominazione: olivo, la var. sylvestris è l’olivastro; fr.: olivier; ted.: oelbaum; ingl.: olive tree; sp.: ollaste
Olea europaea (Oleaceae) è specie nativa del Medio Oriente dove, fin da tempi antichissimi, è stato coltivato diffondendosi in tutto il bacino mediterraneo. Morfologicamente è un arbusto o albero di media altezza (5-6 m) con chioma espansa. Le foglie sono opposte, con pagina superiore verde scuro e inferiore argentea. I fiori, riuniti in infiorescenze ascellari (mignole), sono bianchi e sono presenti in aprile-maggio, ma anche più tardivamente a seconda della latitudine, altitudine e dell’andamento stagionale. I frutti (drupe) di colore dal verde al nero secondo la varietà, maturano in autunno e persistono sulle piante fino a inverno inoltrato.
Tutte le varietà d’interesse commerciale vengono propagate per talea o per innesto sul franco o sull’olivastro. Il portinnesto si moltiplica facilmente per seme o per polloni radicali.
È specie termofila ed eliofila, viene danneggiata dalle gelate invernali o primaverili. Non ha particolari esigenze in fatto di terreno.
Il dittero Bractocera oleae causa danni alle drupe, le cocciniglie danneggiano invece le foglie e i rami giovani e, a causa della melata che producono, possono determinare attacchi di fumaggine.
L’olivo è usato tradizionalmente come diuretico, ipotensivo, emolliente, lassativo, febbrifugo, detergente per la pelle, colagogo e utilizzato anche per il trattamento di infezioni urinarie, calcoli biliari, asma bronchiale e diarrea. Diversi fitocostituenti sono stati isolati e identificati da diverse parti della pianta appartenenti alla categoria glicosidi, secoiridoidi (composti fenolici idrofili, la cui presenza nell’olio di oliva è stata evidenziata da ricercatori italiani oltre mezzo secolo fa), flavonoidi e acidi grassi polinsaturi. Sono stati condotti molti studi per dimostrare il suo potenziale come antiossidante, antivirale, antimicrobico, antidiabetico e per i disturbi cardiovascolari.