LENTISCO
Pistacia Lentiscus
Denominazione: lentisco, fr.: lentisque, ted.: mastixstrauch, ingl.: lentisk, sp.: lentisco.
Componente di primo piano della macchia mediterranea sempreverde, il Lentisco (Anacardiaceae) è un arbusto (1-3 m) o raramente un piccolo albero alto 4–5 m; come albero presenta una chioma rotondeggiante e fusto corto. I polloni radicali crescono nel sottobosco esili, eretti, ben sviluppati in altezza. Presenta foglie coriacee, strette, lucide, poco appuntite; fiori unisessuali in marzo-aprile, privi di petali, di dimensioni ridotte. Ai fiori primaverili, rossastri, seguono grappoli di frutti (drupe), di circa 1 cm, rosso porpora, riuniti in grappoli alla base delle foglie. I frutti restano sulla pianta per tutto l’autunno e l’inverno, creando un piacevole contrasto di colore tra il verde brillante delle foglie e il rosso porpora dei frutti stessi. D’inverno le foglie assumono una colorazione rossastra. È sempre associato al mirto, al corbezzolo e alla fillirea, con i quali divide la preferenza per i terreni silicei.
Non si conoscono varietà brevettate di questa specie.
Un’altra specie del genere è talvolta utilizzata come fronda recisa: P. terebintus (terebinto); questa specie presenta foglie composte da 3-9 foglioline pennate, leggermente coriacee, ovato-oblunghe, fiori in infiorescenze dense, porpora rossiccio. Infruttescenze color rosso corallo, poi brune a maturità.
Si moltiplica per seme e altrettanto facilmente per polloni radicali. I semi ricchi di sostanze oleose perdono rapidamente la loro capacità germinativa, generalmente si semina subito dopo la raccolta in autunno.
La resistenza di questo arbusto alla siccità è nota: le sue foglie non cessano di essere lucide e verdissime anche nelle estati più calde e siccitose. Nei giardini non dovrebbe mai mancare, soprattutto sulle coste, da solo o per costituire siepi molto belle al posto del solito pittosporo. Vegeta su qualsiasi substrato pedologico; spesso è una pianta pioniera, ricostituendo con le foglie morte un sottile strato di humus; resiste a potature anche drastiche, potendo ricrescere anche attraverso i polloni radicali.
Pianta resistente agli attacchi parassitari, fatta eccezione per parassiti specifici come l’afide Aploneura lentisci che provoca bolle rossastre sulle foglie e altri insetti come le cocciniglie Ceroplastes rusci e Ceroplastes sinensis. Le foglie di questa specie sono ricche di polifenoli (che rappresentano il 7,5% del peso secco fogliare) tra cui acidi fenolici, flavonoidi, principalmente derivati della miricetina e tannini idrolizzabili. È stato dimostrato che l’estratto polifenolico possiede una forte attività antitumorale e antinfiammatoria ed è inoltre, nel settore cosmetico è principalmente utilizzato come inibitore dell’elastasi, e quindi con effetto antirughe.